Provando a ritornare

Di ritorno a fare C.O. by orienteeringfocus

Sono trascorsi un paio di mesi durante i quali a livello sportivo non è successo molto, cercando di recuperare dall’infortunio e avendo un po’ di alti e bassi come sempre nel processo di riabilitazione. In compenso ho avuto abbastanza tanto da fare con l’università e poi per un paio di settimane con il trasloco.

Tra aprile e maggio la maggior parte del tempo di allenamento l’ho passato in bicicletta da corsa o sulla bici da spinning. Contemporaneamente sono passato da correre sull’AlterG a correre di fuori, aumentando un po’ settimana dopo settimana. Il test finale per vedere se il problema all’osso della gamba era risolto, doveva essere una settimana in Repubblica Ceca, facendo diversi allenamenti di C.O. e correndo tre gare in due giorni. La sensazione era come nelle settimane precedenti, il fastidio nella gamba non peggiorava, ma non si risolveva neanche al 100% e avevo paura che fosse ancora l’osso a non essere completamente a posto, anche se soprattutto lo sforzo delle gare era un segnale che non poteva essere messo così male. Tornato in Svizzera sono però di nuovo passato sulla bici per alcuni giorni e ho deciso di fare un’altra risonanza che ha per fortuna mostrato che l’osso dovrebbe essere guarito e che il piccolo fastidio era più dovuto ad una leggera infiammazione dell’attaccamento del muscolo all’osso. Nonostante questo volesse dire che dovevo comunque fare ancora un po’ attenzione, era il segnale di cui avevo bisogno per riprendere ad allenarmi sempre più normalmente.

In compagnia in Italia a fare allenamenti.

Le due settimane seguenti, dopo avere finito di lavorare per il semestre dell’uni, sono state però molto intense per un altro grande cambiamento. Dopo 5 anni a Zurigo mi sono infatti trasferito a Berna, e quindi il trasloco ha preso molte ore di lavoro ma anche di viaggio.

Finito il trasloco sono partito direttamente per l’Italia con Sofie ed Elena, dove abbiamo passato una bella settimana ad allenarci nei boschi del Cansiglio e in quelli del Primiero. Terreni nuovi e molto difficili, ma anche molto utili per migliorare la tecnica, così come il fisico, visto che non veniva regalato niente in quanto a metri di dislivello. I paesaggi con, per esempio, le Pale di San Martino sullo sfondo hanno reso però le salite un po’ più semplici 🙂

Dall’Italia sono andato direttamente a Pontresina dove starò fino alle gare di selezione ad Arosa fra circa tre settimane. Ho inoltre deciso di fare la prima vaccinazione che mi ha messo ko come purtroppo pensavo avendo già fatto la malattia e ora vedrò se riuscirò a fare la corsa in salita di venerdì come previsto, o se pure questa salterà come altri appuntamenti quest’anno per problemi di salute…

Difficili allenamenti ad Archeton.

È stato quindi un periodo molto intenso, e a livello sportivo non semplice da gestire con molti pensieri nella testa e i molti problemi fisici che non aiutavano a vedere così positivamente il futuro sportivo. Nella seconda metà di giugno le sensazioni a livello fisico hanno però cominciato a tornare ad essere migliori e spero che nonostante la febbre dalla vaccinazione riesca a riprendere velocemente il buon ritmo avuto in Italia. Inoltre, spero che anche lo spostamento da Zurigo a Berna possa portare ad un cambio di direzione a livello sportivo dopo un buon anno e mezzo a lottare più con infortuni e malattie che a potere progredire veramente, magari questo cambio di vita di tutti i giorni potrà essere lo stimolo giusto, o magari no, ma questo lo si vedrà solo con il tempo. Ora si tratta di lavorare bene e poi vedremo.

 

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Se il mondo della C.O. sembra tornare più alla normalità con sempre più gare e attività permesse, purtroppo completamente come prima non lo sarà più. Devecchi, una delle persone più rappresentative di cosa sia la passione per la C.O., è purtroppo venuto a mancare recentemente. È difficile pensare alla C.O. senza la sua presenza, fin da quando ero piccolo era sempre presente, con tante avventure dalla Slovenia, alla Francia, in Italia o semplicemente in Svizzera, e anche alla mia prima vera grande avventura internazionale élite in Finlandia. Il suo sostegno e la sua passione anche nei momenti più difficili a livello sportivo mi hanno sempre dato dell’energia a tenere duro, ma mi hanno anche mostrato che indipendentemente dai risultati, potere avere una passione e un piacere per questo sport, e per questa grande famiglia della C.O., è qualcosa che vorrei avere come lui per tanti anni ancora. Non dimenticherò poi il suo discorso dopo i campionati europei giovanili in Portogallo e quella parola “mitico” che non si può che non collegare ad una persona come lui.

Grazie Devecchi per tutto quello che hai dato alla C.O. e per l’energia positiva e la passione che hai sempre portato come persona.

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Una risposta a Provando a ritornare

  1. Berna dice:

    GRAZIE Tobia per questo commovente omaggio al nostro GRANDE Devecchi!

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